La street photography a colori di Saul Leiter


Saul Leiter (Pittsburgh 3 dicembre 1923 – New York 26 novembre 2013), è stato un grande fotografo americano.

All’età di 23 anni lascia gli studi di teologia (il padre era un rabbino) e si trasferisce a New York per diventare un artista. Si interessò di pittura (era amico del pittore espressionista astratto Richard Pousette-Dart) e fotografia.

Dopo gli inizi in bianco e nero, nel 1948 iniziò a fotografare a colori (con le storiche pellicole a colori Kodachrome), ed è tutt’ora considerato uno dei pionieri della fotografia di strada a colori.

Negli anni Quaranta e Cinquanta ha contribuito a definire la cosiddetta “New York School”, la scuola di fotografi newyorkese.

In quegli anni lavora come fotografo di moda (è questa l’attività con cui si procura da vivere), ma scatta anche foto di strada a New York per puro piacere personale. Per quarant’anni questi scatti rimarranno inediti, ma saranno proprio questi a renderlo famoso. Come fotografo di moda, infatti, nonostante alcune pubblicazioni su Elle e Vogue, non raggiunse mai la notorietà.

Inizialmente, Saul Leiter aveva tenuto nel suo archivio privato i suoi scatti in strada, e li mostrò al pubblico solamente negli anni Novanta, riscuotendo grande successo e facendolo entrare nel gotha della street photography. Ulteriore successo arrivò nel 2006 con la pubblicazione del libro “Early Color”.

Fu un innovatore nella sua epoca. Usava riflessi in vetrine appannate dal vapore, giochi di specchi, sfocature dietro vetri appannati, inseriva i soggetti in cornici, ha sperimentato con pellicole invecchiate o danneggiate, ha sfruttato in modo magistrale i toni dei colori, la saturazione della luce, i contrasti di messa a fuoco, le geometrie, ha creato composizioni astratte tipiche delle opere d’arte.

Ecco alcune lezioni che ho imparato sulla street photography e sulla visione della fotografia di Saul Leiter.


Fotografa per te stesso

In un’intervista, alla domanda “Perché hai deciso di fare street photography a colori, quando la stragrande maggioranza dei fotografi preferiva il bianco e nero?” ha risposto così: “Non ho mai sentito il bisogno di fare ciò che facevano tutti gli altri. E non ero preoccupato dal fatto che altre persone facessero altre cose”.
Il takeaway è quindi: scatta per te stesso, per il piacere di farlo. Scatta quello che piace a te, non cercare l’approvazione di altri. Ama quello che fotografi, e fotografa quello che ami. E fallo soprattutto per te stesso.

foto Saul Leiter Taxi

© Saul Leiter, Taxi (New York, 1957)




Sperimenta sempre

Leiter ricorda che Picasso una volta disse voleva usare il verde in un dipinto, ma poiché non lo aveva, aveva usato il rosso. Da qui la considerazione di cercare di fare sempre il meglio con quello che si ha. E di sperimentare sempre. Ad esempio: scatta solo in bianco e nero se di solito scatti a colori, oppure scatta in verticale se scatti principalmente in orizzontale, oppure prova un obiettivo o una distanza focale diversi da quelli che usi solitamente. In un momento in cui tutti usavano il 35mm o il 50mm per la fotografia di strada, Leiter ha sperimentato anche l’uso del teleobiettivo, che gli permetteva di comprimere gli elementi, semplificando le sue immagini e creando forme geometriche più distinte. Molto significative le sue foto in cui la scena avviene in una piccola zona dell’inquadratura.

fotografia Saul Leiter Through Boards

© Saul Leiter, Through Boards (New York, 1957)




Non cercare la celebrità. Essere sconosciuti è un privilegio

Saul Leiter ha tenuto per sé i suoi lavori per circa quarant’anni. Ha trascorso gran parte della sua vita da sconosciuto. Ma è sempre stato felice di questo, lo ha ritenuto un grande privilegio. Dice che in questo modo ha imparato a vedere ciò che gli altri non vedevano e a reagire diversamente alle situazioni. Ha semplicemente guardato il mondo, senza dover per forza cercare qualcosa di particolare. La gente di solito cerca la fama e la celebrità, ma a Leiter non gliene importava nulla. Ha vissuto una vita semplice per sé stesso. Ha fotografato quello che gli piaceva, senza bisogno di riconoscimento o approvazione da parte degli altri. Era felice e gli piaceva la sua fotografia. E questo bastava.
Ha anche dichiarato: “Per costruire una carriera e avere successo, bisogna essere determinati. Uno deve essere ambizioso. Io preferisco di gran lunga bere caffè, ascoltare musica e dipingere quando ne ho voglia … Forse ero irresponsabile. Ma parte del piacere di essere vivi è che non ho preso tutto sul serio come si dovrebbe”.


Usa un approccio zen

Leiter non era interessato a usare la sua macchina fotografica come strumento di cambiamento sociale. La sua fotografia è invece quasi astratta, più interessata alle composizioni di luce e alle interpretazioni della geometria.
Leiter visse infatti secondo il principio di non attribuire un grande significato a sé stessi o alla propria arte, e di non avere alcuno scopo o intento definito nella vita se non quello di essere presenti al mondo e sempre altamente consapevoli della sua fugace bellezza. Non predicare, solo guardare.


Cerca la positività e la bellezza

Leiter non è un fotografo che cerca di immortalare il dolore e la sofferenza della vita di tutti i giorni. Anche oggi molti fotografi sono attratti dal fotografare i senzatetto, i poveri, i tossicodipendenti, le situazioni di degrado. Saul Leiter preferiva invece catturare i momenti positivi e belli della vita. Aveva un atteggiamento ottimista e positivo. Le sue foto sono colorate, luminose e gioiose. Fanno riflettere lo spettatore sui momenti meravigliosi della vita quotidiana.

fotografia Saul Leiter Miller Shoes

© Saul Leiter, Miller Shoes (New York, 1957)




Impara a vedere. Scatta di meno, vedi di più!

Al giorno d’oggi siamo spesso ossessionati dall’attrezzatura fotografica, mentre l’aspetto più importante da coltivare è il nostro occhio. Saul Leiter ha dichiarato che la fotografia ti consente di imparare a guardare e vedere. Inizi a vedere cose alle quali non hai mai prestato attenzione. E mentre fotografi, uno dei vantaggi è che il mondo diventa un luogo molto più ricco e più interessante dal punto di vista visivo. E non sono sempre solo le foto che scatti che contano. Guarda il mondo e vedi cose anche se non le fotografi. Shoot less, see more.
I migliori fotografi di strada sono quelli che imparano ad osservare, a notare i dettagli, ad essere curiosi e vedere il mondo in modo unico. Andiamo sempre di corsa, mentre passeggiare e muoversi lentamente è un modo per riuscire a vedere di più.


fotografia Saul Leiter Harlem

© Saul Leiter, Harlem (New York, 1960)




Prendi spunto dalla pittura

Leiter era anche un pittore, e oltre a fotografare, ha continuato a dipingere per tutta la vita. Era anche amico di Richard Pousette-Dart, pittore della corrente dell’espressionismo astratto. Le sue foto possono esser estate ispirate e influenzate dalla passione per i pittori astratti, surreali ed espressionisti. Il consiglio è quindi di non guardare solo ai fotografi per trarre ispirazione, ma di farsi ispirare anche da altre arti, come la pirtura. Composizione, inquadratura, uso della luce e dei colori sono tutti aspetti che si possono imparare dalla pittura.


Tutto può essere fotografato

Saul vide la bellezza in cose molto semplici, in dettagli che molti non avrebbero notato. La semplicità può spesso rendere le immagini più potenti e risonanti, e spesso lo dimentichiamo mentre siamo presi a decidere quale fotocamera, obiettivo, illuminazione o elaborazione utilizzare.


Scatta attraverso

Saul Leiter fotografa spesso attraverso altri oggetti, inquadrando i soggetti in modo creativo e misterioso, evocando una storia. Ha anche detto: “Una finestra coperta di gocce di pioggia mi interessa più di una fotografia di un personaggio famoso.” Ama guardare attraverso i vetri appannati e attraverso i finestrini dei taxi.

fotografia Saul Leiter Snow

© Saul Leiter, Snow (New York, 1960)




Sfrutta cornici e riflessi

Leiter compone spesso sfruttando dei riflessi (vetri, vetrine) o incorniciando i soggetti con attente scelte stilistiche ed estetiche.

fotografia Saul Leiter Reflection

© Saul Leiter, Reflection (New York, 1958)




Sfrutta in modo creativo lo sfocato

Un’altra delle tecniche di Leiter era quella di usare una profondità di campo ridotta per avere diverse parti dell’immagine sfocate. Sebbene a volte ciò avesse l’effetto di attirare l’attenzione su un soggetto nella foto, era anche un modo per giocare semplicemente con oggetti astratti. In questi scatti traspare il suo espressionismo astratto. I suoi soggetti sono spesso sfocati e confusi in mezzo alla pioggia o alla neve.

foto Saul Leiter Carol Brown Harper’s Bazaar

© Saul Leiter, Carol Brown, Harper’s Bazaar (New York, 1958)




Gioca con i colori

Leiter è stato spesso definito un pioniere della fotografia a colori. Durante l’apice della sua carriera nella moda negli anni ’60, fu uno dei pochi a scattare foto a colori e ancora oggi la fotografia di strada è spesso associata al bianco e nero. L’attrazione di Leiter per il colore potrebbe essere dovuta al suo background di pittore, ma forse anche al fatto che non è mai stato influenzato da quello che facevano gli altri.


Crea un alone di mistero

Leiter era un maestro nell’astrarre l’ordinario. Le persone e le cose che incontrava per le strade di New York si sono trasformate in forme, colori e figure che si sono fuse insieme. Ad esempio non mostrava intenzionalmente i volti, scattava attraverso oggetti o ritagliava. Tutto questo crea un senso di voyeurismo e permette di nascondere parti di una scena. I suoi soggetti sono spesso sfocati e confusi, riflessi in vetrine appannate, circondati sempre da un’aura di mistero. Si percepiscono solo dei dettagli, ma non si capisce cosa stanno facendo. Tutto questo rende le immagini più poetiche e affascinanti.

fotografia Saul Leiter Walk with Soames

© Saul Leiter, Walk with Soames (New York, 1958)




Appiattisci l’inquadratura con un teleobiettivo

Come abbiamo detto prima, Leiter ha spesso scattato con un teleobiettivo. Questo gli ha consentito appiattire la scena. Gli oggetti vicini e lontani sembrano tutti parte della stessa scena. Questo appiattimento, unito all’inquadratura creativa ha reso alcune delle sue immagini quasi simili a collage.

foto Saul Leiter Postmen

© Saul Leiter, Postmen (New York, 1952)




Usa il formato verticale

La stragrande maggioranza delle immagini a colori di Saul Leiter sono inquadrate verticalmente. Ha scelto questo formato perché le immagini verticali hanno una certa sensazione di leggerezza, al contrario delle immagini orizzontali, che sembrano più pesanti dal punto di vista visivo. Era inoltre un modo per sperimentare, un modo nuovo di vedere il mondo.

fotografia Saul Leiter Haircut

© Saul Leiter, Haircut (New York, 1956)




Fonti e approfondimenti:
photographyinterviews.blogspot.com (“Saul Leiter: The Quiet Iconoclast”, intervista del 22/4/2019)
wallpaper.com (All about Saul Leiter, the zen master of street photography, 17/8/2018)
fstoppers.com (Remembering And Learning From Saul Leiter, 12/12/2013)
eyeem.com (10 Lessons We Can Learn from Street Photographer Saul Leiter)
time.com (A Casual Conversation with Saul Leiter, 19/2/2013)
erickimphotography.com (7 Lessons Saul Leiter Has Taught Me About Street Photography, 4/11/2013)
tonithorimbert.blogspot.com (Our beloved contributor-at-large Matteo Oriani is back, and this time he’s totally in love with Saul Leiter!, 3/8/2014)
amazon.it (libro Saul Leiter “Early Color”)
youtube.com (il libro Early Color sfogliato su Youtube)

watch.innogreathurry.com (film documentario di Tomas Leach “In No Great Hurry: 13 Lessons in Life With Saul Leiter”)

Riccardo Perini, autore blog riccardoperini.itAutore: RICCARDO PERINI
Non sono un fotografo di professione ma sono un appassionato di fotografia. In questo blog propongo approfondimenti su fotografi, libri fotografici e in generale sulla fotografia, inclusi anche alcuni tutorial su macchine fotografiche e strumentazione.

Pubblicato il: 3 Febbraio 2020
Categoria: Fotografi famosi
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2 Commenti

  1. Piero - | Rispondi

    Ti ringrazio moltissimo per quello che hai scritto su Saul Leiter sulla Street Photography, io mi vedo in questo articolo.
    La gente mi chiede spesso perché non faccio vedere le mie foto ma io delle volte non so che dire, per fortuna ho letto il tuo scritto e ora saprò come rispondere.
    Grazie ancora Riccardo Perini.
    Piero Alfonsi

    • Riccardo Perini - | Rispondi

      Buongiorno Piero, grazie per aver commentato. Mi fa piacere che l’articolo ti sia stato utile!


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