Kodachrome (film)


poster locandina Kodachrome film Mark RasoKodachrome è un film del 2017 diretto da Mark Raso che deve il suo titolo alla famosa pellicola fotografica prodotta dalla Kodak dal 1935 al 2009 e poi ritirata dalla produzione.

Il film è infatti stato ispirato dall’articolo “For Kodachrome Fans, Road Ends at Photo Lab in Kansas” scritto Arthur Gregg Sulzberger e pubblicato sul New York Times del 29 dicembre 2010, in cui il giornalista raccontava il pellegrinaggio di numerosi fotografi verso il Dwayne’s Photo a Parsons in Kansas. Questo era infatti l’ultimo laboratorio fotografico al mondo che possedeva l’apparecchiatura K-14 adatta allo sviluppo della pellicola Kodachrome. E il laboratorio avrebbe abbandonato lo sviluppo delle pellicole Kodachrome giovedì 30 dicembre 2010 a mezzogiorno.

Il film racconta la storia di Matt Ryder (interpretato da Jason Sudeikis), un discografico in crisi che un giorno riceve in studio la visita di Zooey Kern (Elizabeth Olsen, la sorella minore delle gemelle Mary-Kate e Ashley Olsen), infermiera di suo padre Ben (Ed Harris), con cui non si parla da dieci anni.

Benjamin Ryder, detto Ben, famoso fotografo di fama internazionale, sta morendo di cancro al fegato. Gli mancano solo pochi mesi di vita, ha ritrovato 4 rullini di tanto tempo fa scattati su pellicola Kodachrome e ha deciso di partire per un’ultima avventura per andare a farli sviluppare al Dwayne’s Photo di Parsons in Kansas, prima che non sia più possibile. Il suo ultimo desiderio è fare questo viaggio e riappacificarsi col figlio. Nonostante la resistenza iniziale di Matt, i tre partono per il viaggio in auto a bordo su una SAAB 900 cabrio rossa.

Lo ritengo un bel film, anche se a volte un po’ scontato e prevedibile. Non voglio spoilerare la storia, ma il contenuto dei quattro rullini che Ben vuole andare a far sviluppare si intuisce abbastanza presto. E anche il rapporto tra Matt e l’infermiera Zoe.

Dal titolo mi sarei aspettato un maggiore focus sulla fotografia, sugli scatti del fotografo Ben, ma si insiste più sulla macchina fotografica come oggetto, come metafora del passato, del tempo che passa. Spesso Ben viene mostrato a maneggiare la sua Leica M4, a cambiare rullino, a pulire l’obiettivo, ma non vengono mai mostrate le sue foto.

Detto questo, a me il film è comunque piaciuto. È un mix tra commedia, dramma familiare e road movie e ci sono tantissimi temi ed elementi che portano a riflettere. C’è il rapporto tra padre e figlio, la malinconia, il rimpianto delle cose lasciate indietro e del tempo trascurato, la redenzione del fotografo che è diventato famoso ma ha sacrificato la vita familiare e gli affetti in nome della sua passione, c’è lo scontro tra analogico e digitale, la memoria perduta, la fotografia stampata come ricordo, l’andare oltre, il non rimanere ancorati al passato ma riconoscerne il valore. Non manca ovviamente la love story.

Bella anche la colonna sonora del film.

Una piccola curiosità. Nel film Dwayne Steinle (il proprietario del laboratorio) dice che gli ultimi 4 rullini Kodachrome sviluppati sono quelli di Ben, mentre nella realtà l’ultima pellicola Kodachrome sviluppata al Dwayne’s Photo era di Steve McCurry. Il fotoreporter viene anche citato dal gruppo di fotografi che riconosce Ben al negozio (“stavo parlando di lei con Steve McCurry”). E le immagini che scorrono sui titoli di coda sono alcuni degli scatti più famosi di Steve McCurry, realizzati su pellicola Kodachrome.

Altra curiosità: all’inizio del film, quando Zoe va a trovare Matt nel suo studio discografico, viene citata anche la canzone “Kodachrome” che il cantautore americano Paul Simon ha dedicato a questa pellicola a colori.

Nei titoli di coda si scopre poi che il film è stato girato su pellicola Kodak da 35 mm prima di essere digitalizzato.


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Frasi e citazioni dal film

Ho raccolto alcune frasi, dialoghi e citazioni sulla fotografia contenute nel film.

Zooey: Allora, conosci Kodachrome?
Matt: Sì, Paul Simon, 1973. Bella canzone non trova?
Zooey: No, la pellicola. Tuo padre scatta sempre le sue foto in Kodachrome perché preferisce che le immagini siano…
Matt: Analogico piuttosto che digitale. Sì, conosco la tiritera.
Zooey: È rimasto solamente un posto al mondo che sviluppa pellicole Kodachrome ed è Dwayne’s Photos a Parsons, nel Kansas, ma la Kodak ferma la produzione quindi dopo la settimana prossima sarà impossibile sviluppare le pellicole Kodachrome.
Matt: Fantastico.
Zooey: Tuo padre ha ritrovato quattro rullini di molto tempo fa che non ha mai fatto sviluppare ed è scattato qualcosa in lui, infatti ha deciso di fare un’ultima avventura.
(dialogo tra Zoe e Matt a inizio film nello studio discografico)

 

Matt: Sei mai stato felice Ben?
Ben: Lascia che ti dica una cosa. La felicità è una puttanata. È il grande mito del tardo Ventesimo secolo. Pensi che Picasso fosse felice? Pensi che Hemingway lo fosse? Hendrix? Erano tutti merde infelici. Nessuna forma d’arte valida è il prodotto della felicità, te lo posso assicurare. Ambizione, narcisismo, sesso, rabbia, questi sono i motori che muovono ogni grande artista e ogni grande uomo. Un buco impossibile da riempire. Per questo siamo tutti degli stronzi infelici.
(dialogo tra Matt e Ben durante il viaggio in macchina)

 

Matt: Ti saresti risparmiato un sacco di problemi se avessi scattato in digitale.
Ben: Ti è mai capitato di toccare un paio di tette finte?
Matt: Come?
Ben: Non importa che aspetto abbia una cosa, non può battere l’originale. La gente scatta più foto ora di quanto abbia mai fatto. Milioni di foto, ma non c’è nessuna diapositiva, nessuna stampa, sono solo dati, polvere elettronica. E tra qualche anno verremo dissotterrati e non troveranno alcuna foto, nessuno ricordo di chi eravamo, come vivevano.
Matt: Che senso ha creare qualcosa se poi non riesci a vederla con i tuoi occhi?
Ben: Stai ancora parlando di pellicole?
(dialogo tra Matt e Ben alla stazione di servizio)

 

Sono tutti così impauriti dal tempo e da come faccia sparire le cose ma è per questo che siamo fotografi, no? Siamo conservatori per natura, scattiamo foto per fermare il tempo e affidare i singoli momenti all’eternità. La natura umana resa tangibile. È una buona definizione di quello che significhi l’arte.
(Monologo di Ben al Dwayne’s Photos)


Scheda del film

Paese: USA
Anno: 2017 (il film è del 2017, ed è disponibile su Netflix dal 20 aprile 2018)
Durata: 105 minuti
Genere: Drammatico, Viaggio
Regia: Mark Raso
Soggetto: A.G. Sulzberger
Sceneggiatura: Jonathan Tropper
Fotografia: Alan Poon
Musiche: Agatha Kaspar
Scenografia: Oleg M. Savytski

Cast (principali personaggi e attori che li hanno interpretati):

  • Benjamin Asher Ryder, il fotografo e padre di Matt: Ed Harris
  • Matt Ryder, produttore discografico: Jason Sudeikis
  • Zooey Kern, infermiera di Ben: Elizabeth Olsen
  • Dean Ryder, lo zio di Matt: Bruce Greenwood
  • Sarah, la zia di Matt: Wendy Crewson
  • Larry, il manager di Ben: Dennis Haysbert
  • Jasper, il cantante del gruppo musicale Spare Sevens: Gethin Anthony
  • Dwayne, il proprietario del laboratorio fotografico: Bill Lake

Il film è disponibile sulla piattaforma online Netflix (c’è anche il trailer in italiano).

Riccardo Perini, autore blog riccardoperini.itAutore: RICCARDO PERINI
Non sono un fotografo di professione ma sono un appassionato di fotografia. In questo blog propongo approfondimenti su fotografi, libri fotografici e in generale sulla fotografia, inclusi anche alcuni tutorial su macchine fotografiche e strumentazione.

Pubblicato il: 13 Agosto 2020
Categoria: Film sulla fotografia
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1 Commento

  1. Stefano - | Rispondi

    Mi ha fatto pensare molto a – Qualcosa è cambiato


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