Foto Joel Meyerowitz – Fallen Man (Parigi, 1967)


Una delle foto più famose e conosciute di Joel Meyerowitz è quella scattata a Parigi nel 1967 e conosciuta con il nome di “fallen man”, cioè uomo caduto a terra.

Fotografia Joel Meyerowitz Fallen Man Parigi 1967

© Joel Meyerowitz – Paris, 1967




Joel Meyerowitz, nato a New York nel 1938, è considerato uno dei maestri della street photography.

In questo articolo voglio analizzare questa fotografia e raccontarvi la sua storia.





Storia e analisi della foto

Nel 1966 Joel Meyerowitz (che aveva iniziato la sua carriera di fotografo nel 1962) aveva appena guadagnato parecchi soldi da un lavoro fotografico e aveva quindi deciso di partire per un viaggio di un anno in Europa a bordo della sua Volvo.

Dopo aver visitato vari paesi, nel 1967 si trova a Parigi, in Francia. All’epoca aveva 29 anni. Rimane nella capitale francese per 6 settimane, camminando ogni giorno per le vie parigine scattando con due fotocamere, una con rullino a colori e una con rullino in bianco e nero.

La foto è stata scattata all’incrocio tra Boulevard Haussmann e Rue La Fayette. È una zona molto trafficata, su un angolo c’è la Galleries Lafayette, grande magazzino parigino di dieci piani e di fronte si trova la grande struttura classica della banca Société Générale. In un altro angolo c’è l’ingresso della metropolitana. Nel 1967 la stazione della metro aveva ancora le ringhiere in stile Art Nouveau progettate nel 1900 da Hector Guimard. Ed è proprio di fianco a queste ringhiere della metropolitana che Joel Meyerowitz si trovò di fronte a una scena straordinaria e sconcertante.

Ecco cosa racconta di questa foto Joel Meyerowitz in un’intervista a Nick Turpin:

Ero sul lato destro della strada, sono arrivato a questa fermata della metropolitana e ho notato una folla e un uomo a terra. Mentre mi inserivo nello spazio per avvicinarmi, questo lavoratore con il martello è arrivato rapidamente vicino al palo per farsi strada verso alcuni lavori in corso dietro di me, e BOOM! Mentre scavalcava l’uomo, tutti gli elementi si sono uniti.

Analizziamo meglio la scena. L’incrocio era occupato dal traffico fermo e i pendolari e i parigini che erano in giro a fare shopping erano in coda per scendere le scale verso la metropolitana. Dietro di loro passava un autobus.

Al centro di tutto questo c’era quell’elemento “straordinario” che fa palpitare il cuore di un fotografo di strada: un giovane ben vestito è disteso supino sul marciapiede, con le braccia aperte sopra la testa come se fosse appena caduto a terra. Si trova molto vicino alle catene metalliche che delimitano il passaggio, infatti vediamo che una di queste quasi gli tocca la pancia. Inoltre le braccia tese all’indietro aggiungono drammaticità.

Questa fotografia incuriosisce l’osservatore, lo porta ad analizzare meglio tutto il frame, a domandarsi cosa sia successo, perché ci sia un uomo a terra, se stia bene o meno.

La tensione è aumentata dall’arrivo di un operaio tarchiato col berretto piatto che ha in mano un martello e che sta alzando la gamba sinistra per scavalcare l’uomo a terra. Questo operaio aggiunge un meraviglioso umorismo alla scena. Ci si chiede: sarà stato lui a dare una martellata all’uomo e farlo cadere? In realtà non è così. Come raccontato dal fotografo, l’uomo saliva dalla scalinata della metro e aveva fretta di andare a svolgere il suo lavoro in un cantiere posto dietro la macchina fotografica di Meyerowitz.

Appena dietro, al centro della scena, c’è un ragazzo vestito di grigio che porta alcuni pacchi con un carrello. Probabilmente lavora in un negozio in zona. Anche lui guarda l’uomo a terra ma non si ferma, sembra avere fretta di consegnare la merce. Non vuole interferenze o perdite di tempo, vuole solo svolgere il suo compito velocemente.

C’è poi la persona in bicicletta, probabilmente una donna visto che ha una borsetta rossa appesa alla spalla destra. È ferma in mezzo all’ingorgo o forse si ferma appositamente e gira la testa verso l’uomo a terra per capire cosa è successo.

Nella parte a sinistra dell’immagine vediamo un ragazzo con i jeans e la giacca grigia che cammina. Ha visto l’uomo a terra ma anche lui continua a camminare senza fermarsi, però gira la testa e guarda verso le persone che a loro volta stanno guardando l’uomo.

Poi c’è una donna vestita di nero con occhiali da sole e con in mano una borsa su cui si legge la parola Andre. È in piedi sul primo gradino delle scale della metropolitana. Probabilmente sta scendendo verso la metro, ma è immobile e assorta nei suoi pensieri.

Nell’angolo a destra in basso c’è poi una signora col vestito verde e i capelli biondi, che si gira per vedere cosa è accaduto.

Ci sono otto persone in piedi all’estrema destra dell’immagine, vicino al primo gradino delle scale della metropolitana, che guardano l’uomo caduto a terra, ma anche loro senza fare nulla.

C’è infine un uomo con gli occhiali seduto dentro l’autobus, pensieroso e del tutto ignaro di ciò che sta accadendo a brevissima distanza da lui.

Sullo sfondo c’è un addetto alle pulizie sul terrazzo del palazzo che si intravede dietro il bus. Anche lui non si accorge di nulla.

Inoltre vediamo che c’è un ragazzino seduto sul sedile posteriore della Citroën 2CV a sinistra dell’immagine sta guardando attraverso il finestrino, con una mano sul mento, per capire cosa sta succedendo.

Si tratta di un’immagine in cui oltre al momento decisivo c’è complessità. Meyerowitz è riuscito a inserire nell’inquadratura tante cose che accadono. Ci sono molti elementi, c’è il caos del traffico parigino, ci sono interazioni tra esseri umani.

Visivamente si forma una sorta di triangolo tra le quattro persone al centro del frame: l’operaio con il martello, il ragazzo che trasporta le scatole su un carrello, la donna in bicicletta e il giovane sulla sinistra. Questa è la zona più significativa della foto perché è carica di tensione e di irrequietezza. L’apparente dinamismo di questa zona centrale crea un netto contrasto con l’immagine dell’uomo fermo a terra.

Questa scena include una miriade di dettagli e solleva immediatamente nell’osservatore varie domande. Cosa è successo? È stato un incidente? Qualcuno lo ha colpito e fatto cadere? L’osservatore prova empatia, si domanda da quanto tempo quest’uomo giace a terra privo di sensi, se è appena caduto o è rimasto senza aiuto in questa posizione per alcuni minuti. Si chiede se sta bene o meno. E questa preoccupazione si riflette anche nei volti delle altre persone presenti nella foto.

Questo aggiunge un ulteriore interrogativo nell’osservatore. Perché tutti stanno guardando l’uomo a terra, ma nessuno sembra interessato ad andare a dargli una mano?

Lo stesso Joel Meyerowitz ha descritto così questa foto nel suo libro Taking my time:

Un giovane giace sul marciapiede con le braccia tese. Un operaio con un martello scavalca casualmente il suo corpo caduto. Una folla sta all’ingresso della metropolitana, stordita dalla curiosità fino all’inerzia. Un ciclista e un pedone si voltano per dare un’ultima occhiata, mentre intorno a loro scorre il traffico. Questa fotografia mi ha fatto riflettere: qual è il dramma più grande della vita in città? Lo scontro fittizio tra due figure che è implicito, o l’indifferenza dell’una verso l’altra che è reale? Una fotografia permette a tali contraddizioni di esistere nella vita di tutti i giorni; anzi di più, le incoraggia. La fotografia riguarda squisitamente l’essere presenti.

La cosa incredibile è che di questa scena Meyerowitz ha realizzato un solo scatto. Questo ci fa comprendere la sua grande capacità di osservazione e la rapidità di reagire e cogliere il “momento decisivo”. E anche il suo talento nel passare inosservato. Nessuno dei soggetti presenti nel frame guarda in camera o è in qualche modo influenzato dalla presenza del fotografo.

La foto è stata scattata con una fotocamera a telemetro Leica M2, obiettivo Summaron-M 35 mm f/2.8 e usando una pellicola a colori Kodachrome-X 64 ASA.


Fonti

Fallen man in Paris 1967: an iconic picture made by Joel Meyerowitz
Articolo di José Manuel Serrano Esparza, 8 febbraio 2019
https://gmpphoto.blogspot.com/2019/02/fallen-man-in-paris-1967-iconic-picture.html

Falling For The Street
Articolo di Nick Turpin, 27 gennaio 2017
https://medium.com/@NickTurpin/falling-for-the-street-d0e86914b06

Joel Meyerowitz – Where I Find Myself: A Lifetime Retrospective
https://www.amazon.it/Where-Find-Myself-Lifetime-Retrospective/dp/1786271869/

Riccardo Perini, autore blog riccardoperini.itAutore: RICCARDO PERINI
Non sono un fotografo di professione ma sono un appassionato di fotografia. In questo blog propongo approfondimenti su fotografi, libri fotografici e in generale sulla fotografia, inclusi anche alcuni tutorial su macchine fotografiche e strumentazione.

Pubblicato il: 20 Dicembre 2021
Categoria: Foto famose
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