Garry Winogrand


Garry Winogrand è un fotografo di riferimento per gli amanti di quella che viene chiamata street photography, ma non solo. In questo articolo propongo una piccola biografia, alcune lezioni che ho imparato sulla fotografia da Winogrand, alcune delle sue foto più famose e i libri che ha pubblicato.


Breve biografia

Garry Winogrand fotografoGarry Winogrand è stato un fotografo statunitense, nato nel Bronx, a New York, il 14 gennaio 1928 e morto a Tijuana, in Messico, il 19 marzo 1984.

Considerato uno dei protagonisti della street photography americana, morì giovane, a 56, di cancro.

I suoi genitori, Abraham e Bertha, erano emigrati negli Stati Uniti da Budapest e Varsavia

Per quanto riguarda il suo processo formativo, a vent’anni studia pittura e fotografia alla Columbia University, a New York. Qualche anno dopo segue anche un corso di fotogiornalismo e anni dopo diventa anche insegnante di fotografia presso sia all’Università del Texas di Austin che all’Institute of Design di Chicago.

Ha scattato foto negli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta, principalmente in strada ad estranei durante al vita di tutti i giorni, documentando quindi la società americana in quegli anni. Scattava con una Leica M4 analogica, ed è stato molto prolifico. Si dice abbia scattato oltre un milione di foto (per questo alcuni lo definiscono “il primo fotografo digitale”, sebbene abbia sempre scattato a pellicola) e alla sua morte lasciò migliaia di rullini non ancora sviluppati.

Ha scattato principalmente in bianco e nero, ma anche a colori.

Per quanto riguarda la vita privata, ha avuto tre mogli e tre figli:

  • Adrienne Lubeau, sposata nel 1952 e da cui si è separato nel 1963 e divorziato nel 1966. Da lei ha avuto due figli: Laurie (1956) e Ethan (1958)
  • Judy Teller, dal 1967 al 1969
  • Eileen Adele Hale, con cui è stato sposato dal 1972 fino alla morte e da cui ha avuto una figlia, Melissa



Cosa ho imparato da Garry Winogrand sulla fotografia

Ecco 10 lezioni che Winogrand ci può insegnare sul suo modo di vedere la fotografia.

1. La fotografia è studio, uno strumento per indagare

Winogrand fotografava per studiare chi siamo e come ci sentiamo. Rifiutava l’estetica assoluta dell’immagine. Voleva solo registrare quello che aveva davanti. Usava la fotografia come strumento di indagine. Il suo è stato un percorso personale e artistico, che si distanzia dal fotogiornalismo.
Winogrand fotografa l’America del dopoguerra, negli anni ’50 e ’60 quando gli USA vogliono mostrare solo il lato migliore della propria faccia. È il periodo del boom economico, le riviste e i giornali pubblicano solo determinati tipi di foto. Le immagini vengono sfruttate dai media per veicolare un’immagine di benessere dell’economia del periodo. Ma Winogrand, tramite la fotografia, vuole mostrare che l’America non è solo benessere. Vuole indagare la società per quello che è. Per questo le sue foto raffigurano momenti di vita vissuta autentici e sono contraddistinte da una grande capacità di osservazione del carattere e del comportamento umano. Mettono a nudo la società americana con i suoi vizi e le sue virtù.
Winogrand non voleva che le sue foto trasmettessero speranza e positività. Per lui la fotografia non doveva per forza trasmettere un messaggio positivo. Lui stava indagando se il mondo promettesse qualcosa di positivo o meno.
La fotografia per Winogrand è una registrazione di quello che sta avvenendo. Tramite la fotografia si indaga.

2. Raccontare il quotidiano senza voler per forza stupire

Come detto, l’esigenza di Winogrand era usare la fotografia come documentazione. Questo tipo di fotografia era orientata a raccontare il quotidiano, senza voler per forza stupire lo spettatore.

A lui piaceva scattare fotografie in spazi pubblici, alla sprovvista, cioè senza chiedere ai soggetti di mettersi in posa, ma riprendendoli nella loro quotidianità.

Ne è un esempio questa fotografia, una delle più famose del fotografo americano.

foto Garry Winogrand panchina World's Fair, New York City (1964)

© Garry Winogrand – World’s Fair, New York City (1964)


La foto ritrae un groppo di visitatori della Fiera Mondiale che si tenne nel 1964 a New York. Sulla panchina possiamo notare quattro gruppi distinti di persone. I primi due a sinistra sono una coppia che sta parlando, poi ci sono le tre ragazze in mezzo, poi le due ragazze girate verso destra, e infine il signore tagliato che legge il giornale. È come se fossero quattro situazioni completamente autonome, visto che nessuno dei quattro gruppi interagisce con gli altri.
Winogrand sentiva l’esigenza di scattare qualcosa di ordinario.

Le stesse protagoniste, riconosciutesi nella foto, racconteranno di non essersi accorte del fotografo e di non aspettarsi di essere fotografate in quanto non ne vedevano il motivo.

3. Scattare molto

Grazie alle testimonianze di alcuni studenti che hanno partecipato ai suoi corsi, possiamo capire meglio come Winogrand si muoveva in strada.

Uno di loro racconta che una volta, appena usciti in strada, Winogrand ha impostato la sua fotocamere e poi non lo hanno più visto. La sua natura era quella di un rapace, sempre alla ricerca di immagini. Camminava lento e fotografava molto. Pensava che fotografando molto, avrebbe avuto più possibilità di ottenere lo scatto desiderato. Su questo aspetto ci sono varie scuole di pensiero, lui la pensava così.

Non per niente si dice che nella sua vita Winogrand abbia scattato oltre un milione di foto e alla sua morte lasciò migliaia di rullini non ancora sviluppati.

Il suo consiglio era: “When in doubt, click” (nel dubbio, scattate!).

foto Garry Winogrand, donna cabina telefonica, 1981

© Garry Winogrand, Untitled [telephone booth], 1981



4. Non nasconderti tra la gente, e sorridi!

A differenza di altri street photographer, Winogrand non amava passare inosservato. Cercava invece l’interazione, sia fisica che fotografica con i soggetti.

Sempre grazie alla testimonianza di un suo corsista, Mason Resnick, sappiamo qual era il suo modo di scattare. Camminava lento in mezzo alla gente e fotografava molto. A volte scattava un intero rullo senza rallentare il passo.

Smetteva di scattare solamente quando doveva cambiare il rullino. Interessante a questo proposito la sua risposta a una domanda in cui gli chiedevano se si sentisse male mentre cambiava pellicola perché in quel momento non poteva fotografare: “There are no pictures when I reload” (non ci sono immagini mentre cambio la pellicola).

Si guardava costantemente intorno e se vedeva una situazione dall’altra parte di un incrocio trafficato, ignorando il traffico, correva dall’altra parte della strada per scattare.

Sempre dalla testimonianza di un corsista sappiamo che la gente non reagiva quando Winogrand la fotografava. Forse perché Winogrand sorrideva e annuiva sempre alle persone mentre scattava. L’approccio è molto importante nella street photography. E la sua naturalezza faceva sì che non venisse percepito come una minaccia dai soggetti.

fotografia Garry Winogrand tre ragazze uomo carrozzina Los Angeles California, 1969

© Garry Winogrand, Los Angeles, California, 1969



5. Non scattare senza guardare nel mirino

Sempre durante un suo corso, un corsista iniziò a scattare con la fotocamera sul fianco, senza guardare nel mirino. Winogrand gli disse di non farlo mai: “You’ll lose control over your framing” (perderai il controllo sull’inquadratura e sulla composizione).

6. Un buono scatto può essere dovuto alla fortuna, ma bisogna essere caparbi

Una delle componenti della fotografia di strada è anche la fortuna. Ma la fortuna diventa fondamentale quando il fotografo la vuole cogliere, aspettare, perseguire. Nessun fotografo svogliato avrà la fortuna dalla sua parte. La fortuna arriva quando il fotografo è sempre sul pezzo, insiste, è caparbio, passa ore in strada a fotografare. E Winogrand è uno di quelli che forse più di tutti ha fatto questo.

La caparbietà, la determinazione, il volere in assoluto qualcosa sono delle caratteristiche molto importanti per un fotografo di strada.

Ad esempio quando Winogrand ha scattato questa foto della coppia con in braccio due scimmie, era insieme a Tod Papageorge. Papageorge racconta che fu lui per primo a scattare questa foto in verticale, ma poi si sentì spintonare e cadde quasi a terra. Era Winogrand, che avendo intravisto i soggetti, si precipitò a scattare. Nella foto si vede anche la sua ombra, che ci fa capire quanto andasse vicino alla scena. Al tempo stesso i due soggetti hanno uno sguardo naturale, non sono influenzati dalla presenza del fotografo.

foto Garry Winogrand coppia scimmie braccio Central Park Zoo New Yor, 1967

© Garry Winogrand, Central Park Zoo, New York, 1967



7. Non prestare troppa attenzione ai formalismi

Come abbiamo visto, Winogrand per strada è un rapace. Se vede una scena interessante, si precipita e scatta. E se l’orizzonte è storto, pazienza. L’importante per Winogrand era cogliere i dettagli, capire l’animo umano.

Ne è un esempio questo scatto, in cui il fatto che l’orizzonte sia storto poco importa.

fotografia Garry Winogrand bacio coppia e ragazza che guarda New York, 1969

© Garry Winogrand, New York, 1969



Una ragazza paffuta lo guarda incuriosita, mentre la ragazza sulla sinistra con la sigaretta in mano lo guarda con la coda dell’occhio mentre bacia il suo ragazzo.

Altra cosa interessante di questo scatto è che lascia aperti alcuni spiragli, fa in modo che l’osservatore si ponga delle domande, guardi con attenzione la foto per capire cosa sarà successo dopo.

8. Le foto devono decantare

Winogrand aveva una sua regola, secondo la quale non avrebbe riguardato le foto scattate prima di un anno dallo scatto.

In questo modo voleva impedire alle emozioni di offuscare e influenzare il suo giudizio sulla foto.

Le foto devono decantare, bisogna aspettare prima di guardarle. Ci deve essere un tempo abbastanza lungo tra lo scatto e la valutazione della fotografia. Questo è un concetto molto importante su cui riflettere, a maggior ragione ai giorni nostri. Con le fotocamere digitali siamo abituati a scattare e a guardare subito la foto. Questo a volte può distrarre. Le emozioni che nell’immediato possono colpire il fotografo possono distrarre nel valutare nella maniera giusta la fotografia.

È quindi importante distaccarsi emotivamente dalle fotografie per un certo periodo.

9. Nutrirsi di fotografia

Come tanti autori, anche Winogrand si “nutriva fotograficamente” di altri fotografi. Sia agli inizi, ma anche quando era già affermato, sentiva sempre la necessità di imparare qualcosa. Per questo guardava i lavori dei maestri che lo avevano preceduto, ma anche di fotografi contemporanei. In un’intervista ha citato i primo fotografi che gli sono venuti in mente da cui si è fatto influenzare: Eugène Atget, Brassaï, André Kertész, Edward Weston, Walker Evans, Robert Frank, Henri Cartier-Bresson.

10. Rifiuta le etichette

Garry Winogrand odiava il termine “street photographer”. Si definiva semplicemente un fotografo, niente di più e niente di meno. La cosa pericolosa del classificarsi come un determinato tipo di fotografo è quella di restare intrappolato in quella tipologia di fotografia.


Come scattava Winogrand in strada

Winogrand scattava con una macchina fotografica Leica M4 e nella sua vita ha utilizzato principalmente un obiettivo 28 mm (ha però scattato anche con lenti 21mm e 35mm).

Nel libro “Bystander: A History of Street Photography” di Joel Meyerowitz (Meyerowitz spesso andava a fotografare a New York con Winogrand) sono riportate alcune impostazione che Winogrand usava per scattare. Spesso utilizzava pellicola Tri-X 1200 ASA per poter tenere tempi di scatto pari a 1/1000, in modo da non avere foto sfocate.



Libri

Tra i suoi libri più famosi troviamo:

The Animals (1969)
Raccolta di foto scattate allo zoo del Bronx e all’acquario di Coney Island a New York.

Women are beautiful (1975)
Un omaggio alle donne e alla bellezza femminile, uno dei grandi classici della fotografia di tutti i tempi.

Public relations (1977)
Rappresenta il tentativo di raccontare l’effetto dei media sugli eventi che coinvolgevano il pubblico.



Fonti e approfondimenti

Erick Kim – 10 Things Garry Winogrand Can Teach You About Street Photography (20/8/2012)
https://erickimphotography.com/

Workshop di Stefano Mirabella su Garry Winogrand per Officine Fotografiche (3/4/2020)
https://www.youtube.com/watch?v=fVvnY6KVo0E

Garry Winogrand: All Things are Photographable – film documentario di Sasha Waters Freyer (2018)
https://www.riccardoperini.it/garry-winogrand-all-things-are-photographable/

My Street Photography Workshop With Garry Winogrand – Mason Resnick
http://www.photogs.com/bwworld/winogrand.html

Class Time with Garry Winogrand – O.C. Garza
http://www.ocgarzaphotography.com/

About a Photograph: New York, 1967, by Garry Winogrand – Tod Papageorge (2014)
https://journals.openedition.org/

Garry Winogrand – Photographer (Michael Engler)
https://www.youtube.com/watch?v=3RM9KcYEYXs

Libri Garry Winogrand su Amazon
https://www.amazon.it/s?k=garry+winogrand


Crediti immagini: © The Estate of Garry Winogrand

Riccardo Perini, autore blog riccardoperini.itAutore: RICCARDO PERINI
Non sono un fotografo di professione ma sono un appassionato di fotografia. In questo blog propongo approfondimenti su fotografi, libri fotografici e in generale sulla fotografia, inclusi anche alcuni tutorial su macchine fotografiche e strumentazione.

Pubblicato il: 17 Agosto 2020
Categoria: Fotografi famosi
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