La lezione del film Smoke sulla fotografia


Auggie Wren (Harvey Keitel) nel film Smoke (1995)Se siete appassionati di fotografia e non avete mai visto il film Smoke, beh, vi consiglio di guardarlo! E se lo avete già visto, ogni tanto riguardatelo. Personalmente, dopo averlo visto la prima volta, è entrato di diritto tra i miei film preferiti.

Non è un film a tema fotografia, ma racconta la storia del tabaccaio Auggie Wren (interpretato da Harvey Keitel) e del suo amico Paul Benjamin (interpretato da William Hurt), scrittore. La pellicola è ambientata nel 1990 a Brooklyn (uno dei quartieri di New York) ed è articolata in cinque episodi, ognuno dei quali ha il titolo di un personaggio.

Auggie gestisce una tabaccheria all’incrocio tra la Seventh Avenue e la Third Street, la Brooklyn Cigar Co. Qui si reca spesso Paul Benjamin, scrittore che ha avuto un blocco creativo dopo la morte della moglie Ellen, uccisa durante una rapina, per comprare i sigari Schimmelpenninck che adora fumare.

E proprio nel primo capitolo, quello dedicato a Paul, c’è una scena molto interessante e preziosa dal punto di vista fotografico.

Per prima cosa, guardate il video di questa scena del film, perché credo che sia veramente una bella lezione sulla fotografia. Sotto al filmato, riporto la trascrizione delle frasi del dialogo e alcune considerazioni.


Film Smoke – Le fotografie del mio angolo



Auggie sta chiudendo la tabaccheria, quando arriva Paul.

PAUL: È chiuso?
AUGGIE: Hai finito gli Schimmelpenninck?
PAUL: Ne potrei comprare un paio prima che te ne vada?
AUGGIE: Ma certo! Non devo andare all’opera o al club.
PAUL: Qualcuno ha dimenticato la macchina fotografica.
AUGGIE: Sì, io.
PAUL: È tua?
AUGGIE: Sì, è proprio mia. Ce l’ho da un sacco di tempo, questa scatoletta.
PAUL: Non sapevo che eri un fotografo.
AUGGIE: Oddio, diciamo che è un hobby. Appena cinque minuti al giorno, ma lo faccio ogni giorno. Con il sole e con la pioggia. Un po’ come il postino.
PAUL: Allora non sei soltanto uno che mette i soldi in cassa.
AUGGIE: Beh, la gente mi vede così, ma non è detto che io sia così.

Auggie invita Paul a vedere le foto suo progetto, la documentazione del suo angolo.

PAUL: Sono tutte uguali.
AUGGIE: È vero. Quattromila fotografie dello stesso posto, l’angolo tra la Terza e la Settima, alle otto di mattina. Quattromila giorni con tutti i tipi di clima possibili. È per questo che non vado in vacanza, devo stare qui ogni mattina, alla stessa ora. Ogni mattina nello stesso posto alla stessa ora.
PAUL: Non ho mai visto niente del genere.
AUGGIE: È il mio progetto, quello che puoi chiamare il lavoro della mia vita.
PAUL: Pazzesco! Non sono sicuro di aver capito. Insomma, come ti è venuta questa idea di fare questo progetto?
AUGGIE: Non lo so, mi è venuta. È il mio angolo, dopotutto. Sì, insomma, è una piccola parte del mondo, ma anche qui succedono delle cose, come in qualunque altra parte. È la documentazione del mio angolo.
PAUL: È un po’ ossessivo.
AUGGIE: Non capirai mai se non vai più piano, amico mio.
PAUL: Cosa vuoi dire?
AUGGIE: Voglio dire che vai troppo veloce, non guardi neanche le foto.
PAUL: Ma sono tutte uguali.
AUGGIE: Sono tutte uguali, ma ognuna è differente dall’altra. Ci sono delle mattine di sole, delle mattine buie, ci sono luci estive e luci autunnali, giorni feriali e fine settimana. C’è gente con l’impermeabile e le galosce, e gente con la maglietta e i pantaloncini. Qualche volta la stessa gente, qualche volta differente. Qualche volta quelli differenti diventano uguali, e la stessa gente scompare. La terra gira intorno al sole, e ogni giorno la luce del sole colpisce la terra da un’angolazione differente.
PAUL: Più piano, eh?
AUGGIE: È quello che consiglio. Lo sai com’è: domani, domani, domani. Il tempo mantiene sempre il suo ritmo.
PAUL: Oddio, guarda. È Ellen.
AUGGIE: Sì, è proprio lei. Ce ne sono parecchie con lei di quell’anno. Probabilmente andava al lavoro.
PAUL: È Ellen. Guarda. Il mio amore adorato. [Si commuove]


Cosa ci insegna il film Smoke sulla fotografia

Da questi cinque minuti del film Smoke scaturiscono riflessioni interessanti per i fotografi.

Documentare il tempo

Il progetto di Auggie di documentazione del suo angolo, è un progetto fotografico dedicato alla temporalità. Auggie ogni mattina si reca nello stesso punto (all’angolo tra la terza e la settima strada a New York), posiziona il cavalletto con la sua macchina fotografica (una Canon AE-1), aspetta che siano le ore 8 in punto e poi scatta. In questo modo ha raccolto oltre 4.000 foto. Auggie cerca in un certo senso di usare la fotografia per misurare il tempo che passa. Cerca con queste foto di bloccare lo scorrere irreversibile del tempo. Di documentare il tempo.

Progettualità

Altra riflessione che possiamo fare è su quella che Auggie definisce la “documentazione del mio angolo”, quindi sull’importanza della progettualità in fotografia. In questo caso è una documentazione quasi ossessiva. Il posto e l’orario sono fissi (Auggie si reca sempre nello stesso punto tutti i giorni, ogni giorno dell’anno e scatta sempre alla stessa ora), ma è il caso a decidere cosa verrà ripreso dalla fotocamera. Quindi il paradosso è che il progetto di documentazione è molto rigoroso, ha una progettualità molto precisa, ma al tempo stesso il risultato del singolo scatto è lasciato al caso. Il suo obiettivo non è infatti quello di fotografare determinati soggetti, ma di documentare lo scorrere del tempo, cercare di renderlo visibile. L’oggetto delle sue foto è il tempo. Il passare del tempo lo si nota dal modo in cui sono vestite le persone (con abiti invernali o estivi), dal fatto che ci siano o meno persone nello scatto, e anche dal fatto che alcune persone possano essere casualmente presenti in più foto ad anni di distanza.

Ricordo

L’insegnamento in questo caso è che queste fotografie, anche se prese singolarmente sembrano tutte uguali, sono istantanee di momenti che sommati insieme sono in grado di raccontare la vita in un determinato angolo di mondo e restare comunque a memoria indelebile di quello che è stato. Uno degli utilizzi della fotografia è infatti quello del ricordo. Tra le foto di Auggie, Paul ne trova una della moglie recentemente morta durante una rapina, e si commuove.

Imparare ad osservare

Il progetto fotografico di Auggie Wren all’apparenza sembra banale. Sembra banale se non ci si sofferma a guardare le fotografie con calma (“Non capirai mai se non vai più piano, amico mio”). Un altro insegnamento è quindi quello di osservare lentamente le foto per scoprirne il vero significato. Bisogna prendersi il giusto il tempo per vedere, altrimenti non si imparerà mai a guardare niente.


Scheda del film Smoke (1995)

Anno: 1995
Durata: 112 minuti
Genere: commedia
Regia: Wayne Wang (co-regista non accreditato: Paul Auster)
Soggetto e sceneggiatura: Paul Auster
Lingua originale: inglese
Paese di produzione: USA, Giappone, Germania
Musiche: Rachel Portman
Formato: 1.85:1

Cast:
Harvey Keitel: Auggie Wren
William Hurt: Paul Benjamin
Harold Perrineau: Rashid Cole / Paul Benjamin
Forest Whitaker: Cyrus Cole
Stockard Channing: Ruby McNutt
Victor Argo: Vinnie
Erica Gimpel: Doreen Cole
Clarice Taylor: Nonna Ethel
Ashley Judd: Felicity

Dove vederlo

Il film completo in italiano è possibile guardarlo in streaming su alcune piattaforme online, oppure acquistarlo in dvd o blu-ray.

Riccardo Perini, autore blog riccardoperini.itAutore: RICCARDO PERINI
Non sono un fotografo di professione ma sono un appassionato di fotografia. In questo blog propongo approfondimenti su fotografi, libri fotografici e in generale sulla fotografia, inclusi anche alcuni tutorial su macchine fotografiche e strumentazione.

Pubblicato il: 30 Maggio 2020
Categoria: Film sulla fotografia
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