Alex Webb – The suffering of light


libro The Suffering of Light Thirty Years of Photographs by Alex WebbThe suffering of light (in italiano La sofferenza della luce) è un libro che raccoglie 120 fotografie scattate da Alex Webb tra il 1979 e il 2010. Il libro è stato pubblicato nel 2011 ed è la prima monografia di Alex Webb a proporre alcuni dei suoi scatti più celebri in ordine (quasi) cronologico. Una selezione di foto tratte dai suoi progetti fotografici più importanti, tutte a colori, per ripercorrere 30 anni di carriera di Alex Webb.

Nato il 5 maggio 1952 a San Francisco e membro dell’agenzia Magnum Photos dal 1979, Webb è uno dei fotografi contemporanei più conosciuti, e uno degli esponenti più apprezzati della street photography.

Le fotografie sono tutte a colori. All’inizio della carriera Alex Webb scattava in bianco e nero. Ma a un certo punto si accorge che alle sue fotografie mancava qualcosa: la luce tagliente e i colori intensi dei mondi sudamericani che stava esplorando. Durante il primo viaggio ad Haiti si rende conto che qui e in altri luoghi come i Caraibi, il Messico o Cuba il colore è parte integrante della cultura, il colore racconta molto dell’atmosfera, dell’emozione e delle sensazioni di un posto. Inizia quindi a scattare a colori, e rimarrà sempre fedele a questo credo.

Esistono varie edizioni del libro: le edizioni in inglese sono state pubblicate da Thames & Hudson e Aperture (io ho acquistato questa), ed esiste anche una versione italiana edita da Contrasto (La sofferenza della luce). Photo editor del libro fotografico è Rebecca Norris Webb, la moglie di Alex.

Il libro è imponente (copertina rigida, formato 33,5 x 31 cm) e tutte le 120 foto sono a colori e stampate in grande dimensione (30 x 20 cm). La qualità di stampa e la resa dei colori sono ottime e permettono di godersi queste fotografie apprezzando tutti i dettagli.

Se siete appassionati di street photography a colori, è un libro da avere nella propria libreria!


Video recensione




Analisi di alcune foto di Alex Webb

Non è un libro da sfogliare velocemente. Le immagini di Alex Webb sono spesso complesse e molto articolate, quindi su ogni foto è necessario soffermarsi con calma per analizzare bene lo scatto. Il mio consiglio è di goderselo un po’ per volta, concentrandosi sulle varie foto per coglierne tutte le sfumature.

Il libro riflette il processo creativo di Webb, che in una nota a inizio libro dichiara:

Io so affrontare un posto solo camminandoci. Quello che fa un fotografo di strada è camminare e guardare, aspettare e parlare, e poi guardare e aspettare ancora, cercando di rimanere fiducioso che l’inaspettato, l’ignoto o il cuore segreto della conoscenza lo attenda proprio dietro l’angolo.

Ne è l’esempio questa foto, una delle più famose di Alex Webb.

foto Alex Webb Tehuantepec, Messico, 1985

Alex Webb – Tehuantepec, Messico, 1985


Si trovava in un paesino nel sud del Messico, in un pomeriggio caldo e afoso del 1985. Camminando, arrivò in una piazza tutta bianca e blu. Si sentiva perso e senza ispirazione, come capita spesso ai fotografi. Ma ad un certo punto vide dei ragazzini che stavano giocando con una palla. Appena si avvicinò a loro, un ragazzino iniziò a far girare la palla sul dito della mano destra. Proprio in quel preciso istante Alex Webb percepì (e questa è una delle grandi doti dei fotografi di strada, quella di percepire quello che sta per accadere) in modo chiaro le forme dei bambini, le strisce blu sulle architetture della piazza, il colore blu del pallone. Fece qualche foto e poi il “momento” passò.

Webb una volta ha detto:

un frame 24×36 mm è troppo grande per contenere un’unica storia

Spesso utilizza quindi un elemento separatore per dividere il frame in due parti. Come se fossero due foto verticali all’interno di una foto orizzontale.

foto Alex Webb Siviglia Spagna 1992

Foto a sinistra: Alex Webb. Seville, Spain, 1992



Anche in questa foto qui sotto c’è l’elemento separatore, il palo, che divide il frame in due. E poi c’è la “replica”, i due soggetti che compiono lo stesso gesto, fanno la stessa cosa, hanno la stessa postura. Le due mani, ma anche le due vele, nei due frame. E la complessità data dai tanti soggetti (anche ai bordi dell’immagine), con i soggetti ai lati che incorniciano la scena.

fotografia Alex Webb - Etroits, La Gonave, Haiti, 1986

Alex Webb – Etroits, La Gonave, Haiti, 1986



In altri casi vengono sfruttati degli elementi, come i muretti, per incorniciare la scena.

foto Alex Webb - Boquillas, Messico, 1979

Alex Webb – Boquillas, Mexico, 1979




La complessità è un altro elemento che troviamo spesso nelle immagini di Webb, che spesso riesce a lasciare spazio all’interpretazione, in modo che chiunque guardi una fotografia possa interpretarla a suo modo, crearsi la sua storia. Un elemento interessante è infatti quello di non raccontare tutto con la foto, ma rendere le fotografie troppo semplici e facili da capire. Lasciare dei punti interrogativi, un alone di mistero, lasciare la porta aperta a varie interpretazioni.

fotografia Alex Webb Istanbul, Turchia, 2001

Alex Webb – Istanbul, Turkey, 2001




foto Alex Webb Nuevo Laredo, Messico, 1996

Alex Webb – Nuevo Laredo, Mexico, 1996




Altro espediente è l’utilizzo compositivo delle ombre, che vengono usate per disegnare e incorniciare soggetti ed elementi che compongono la scena, o per indirizzare l’occhio dell’osservatore. Questa foto (quella a destra) è ispirata da quelle di Ray K. Metzker, fotografo americano (1931-2014) che ha avuto influenza su Alex Webb.

Alex Webb - Kampala, Uganda, 1980

Foto a destra: Alex Webb – Kampala, Uganda, 1980




fotografie Alex Webb - Encarnacion e Asuncion, Paraguay, 1990

Alex Webb – Encarnacion, Paraguay, 1990 | Asuncion, Paraguay, 1990




Alex Webb realizza spesso immagini stratificate, con tanti livelli. Webb ha più volte dichiarato di essere attirato dalle immagini complesse, da immagini che si compongono di più elementi e soggetti. Negli anni le ha rese sempre più articolate. Ma la complessità non è fine a sé stessa, è un modo di rappresentare la realtà così come appare, complicata e misteriosa.

foto Alex Webb - Santo Domingo, Repubblica Dominicana, 1980

Alex Webb – Santo Domingo, Dominican Republic, 1980




foto Alex Webb Havana, 2000

Alex Webb – Havana, 2000




Webb riesce a mettere ordine nella complessità. Ci sono varie sue foto con tanti soggetti, ma che non si sovrappongono mai. Riesce a mettere ordine nel caos. Tutti i personaggi hanno un piccolo spazio autonomo all’interno del frame. E al tempo stesso in questo scatto c’è azione, mistero, ci sono tanti elementi, anche ai bordi del frame, ma che non si sovrappongono.

foto Alex Webb Bombardopoli, Haiti, 1986

Alex Webb – Bombardopoli, Haiti, 1986




E anche in questa immagine (quella a sinistra) in cui abbiamo tantissimi soggetti che non si sovrappongono mai, e ognuno guarda in una direzione differente. Questo conferisce energia e anche idea di movimento allo scatto.

fotografie Alex Webb - Dallas, 1981 | Coney Island, New York, 1983

Alex Webb – Dallas, 1981 | Coney Island, New York, 1983




Interessante poi che questa foto sia stata abbinata nell’impaginazione del libro alla foto sulla destra che ritrae un ragazzo che dorme a testa in giù in spiaggia su un telo e questo richiama il gesto del soggetto seduto in primo piano della foto a sinistra con le mani sulla testa. Sembra che anche lui si stia nascondendo.


Dati del libro

Titolo: The Suffering of Light: Thirty Years of Photographs by Alex Webb
Autore: Alex Webb
Editore: Aperture
Data pubblicazione: 31 maggio 2011
Lingua: Inglese
Tipo di copertina: rigida
Numero di pagine: 203
ISBN-10: 1597111732
ISBN-13: 978-1597111737

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Riccardo Perini, autore blog riccardoperini.itAutore: RICCARDO PERINI
Non sono un fotografo di professione ma sono un appassionato di fotografia. In questo blog propongo approfondimenti su fotografi, libri fotografici e in generale sulla fotografia, inclusi anche alcuni tutorial su macchine fotografiche e strumentazione.

Pubblicato il: 11 Aprile 2021 (aggiornato il 14 Marzo 2022)
Categoria: Libri fotografia
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4 Commenti

  1. Gennaro Di Iorio - | Rispondi

    Bellissimo articolo. Grande fotografo.

    • Riccardo Perini - | Rispondi

      Ti ringrazio Gennaro!

  2. Kira - | Rispondi

    Ma dove trovarlo? Non esiste più…

    • Riccardo Perini - | Rispondi

      Ciao Kira, in effetti sempra esaurito dappertutto. Ho visto che si trova usato ma a cifre abbastanza alte.


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